• HOME PAGE
  • ESCURSIONI
    • Gruppo Col Nudo - Cavallo >
      • Col Nudo
      • Teverone around
      • Monte Zerten
      • Croda Bianca
      • Val Mesath: giro delle 4 forcelle
      • Col Cornier
    • Gruppo Duranno - Cima Preti >
      • Monte Borgà
      • Monte Lodina
      • Spalla del Duranno
    • Gruppo Spalti Toro-Monfalconi >
      • Cima Cadin degli Elmi
    • Gruppo del Pramaggiore >
      • Monte Pramaggiore
      • Cima Valmenon
    • Gruppo Raut-Resettum >
      • Monte Raut
    • Gruppo Caserine-Cornaget >
      • Monte Cornaget
    • Gruppo dei Brentoni >
      • Monte Brentoni
    • Gruppo del Bivera >
      • M.ti Clapsavon e Bivera
    • Gruppo del Tiarfin >
      • Monte Tudaio di Razzo
    • Gruppo Siera-Terze-Clap >
      • Terza Grande
    • Gruppo del Rinaldo >
      • Monte Rinaldo
    • Gruppo della Marmolada >
      • Marmolada Punta Penìa
    • Gruppo del Pelmo >
      • Monte Pelmo
    • Gruppo Tamer-San Sebastiano >
      • Cima Nord di S.Sebastiano
    • Monti del Sole >
      • Piz de Mezzodì
  • CHI SIAMO
  • TEAM S'CIOS
  • FOTO STORY
  • CONTATTI
  • LINKS UTILI
TEAM S'CIOS

CIMA CADIN DEGLI ELMI
PER LA VIA NORMALE

Picture
La Cima Cadin degli Elmi è l’ultima cima dello splendido gruppo Monfalconi-Spalti di Toro che chiude a sud-est la tormentata catena montuosa ricca di guglie e campanili di straordinaria bellezza ed è la più alta fra le Cime Cadin (comprendenti anche Cadin di Toro e Cadin di Vedorcia). Oltre vi è la forcella Spè che separa il suddetto gruppo dalla catena Cima Preti-Duranno. A prima vista sembra inaccessibile in quanto verso Vedorcia mostra delle ripide pareti ed una maestosità imponente che ricorda piramidi dolomitiche ben più blasonate, ma da sud-ovest vi è una semplice via normale con alcuni tratti di primo grado che permette di raggiungerne la panoramicissima vetta. E’ una salita, questa, faticosa nell’avvicinamento ma sempre godibile soprattutto nei tratti di arrampicata, mai particolarmente esposti. Ridiscesi conviene completare l’anello scendendo al bivacco Gervasutti in versante Cimoliana e proseguire risalendo a forcella Spè per poi tornare al rifugio Padova, magari allargando l’escursione verso il bel rifugio Tita Barba e casera Vedorcia, da dove si può ammirare in tutta la sua bellezza la nostra Cima Cadin.

Picture
Rifugio Padova 1287 m. – Cima Cadin degli Elmi 2424 m. (per via normale)

Punto di partenza: Rifugio Padova – Pra di Toro a quota 1287 m.
Dislivello: 1500 m  circa l’intero anello
Tempo complessivo: ore 7:30 circa l’intero anello
Difficoltà: A (alcuni passaggi di I grado) il resto E
Segnaletica: sentieri con segnavia CAI n.350 – 352 – 350 (per la risalita a forcella di S.ta Maria tracce e qualche sporadico ometto, per la via normale piccoli bolli rossi e qualche ometto). 

Relazione tecnica:  
Dal rifugio Padova si percorre il segnavia n.350 in direzione Vedorcia, dopo una ripida e faticosa salita in mezzo al bosco (si rimonta infatti il Collalto fino a m 1480) il sentiero perde tutta la quota guadagnata fino al greto del torrente Talagona che si oltrepassa su di un ponticello. Ora il sentiero riprende a salire ma subito si biforca, a destra vi è il segnavia 350 che sale a casera Vedorcia e al bel rifugio Tita Barba, a destra il nostro sentiero (segn.352) diretto verso forcella Spè. Usciti dal bosco si risale un canale alluvionale fino ad intravedere il valico verso cui è diretto il sentiero segnato. Giunti in prossimità del canalone ghiaioso che scende dalla forcella di Santa Maria, tra la Cima Cadin degli Elmi e la Cresta di Santa Maria, si abbandona il sentiero segnato per risalire lungo qualche traccia, ma senza percorso obbligato, detto colatoio assai ripido ed instabile. Durante la salita conviene stare sulla parte destra del canalone più vicini alle pareti (consigliabile indossare già il caschetto). Dalla forcella di Santa Maria (m 2160) inizia la via normale per la nostra cima, si attacca fin da subito un canale detritico con passaggi di I grado, fino a giungere su di un ampio pendio con ampie zone erbose che conduce ad una larga sella tra le rocce della nostra cima e una più bassa elevazione sulla destra svettante a forma di punta. Ci si tiene ora sulla sulla sinistra salendo le rocce detritiche che contornano il monte, seguendo sempre i rari e piccoli bolli rossi con passo fermo si prosegue per un valloncello ghiaioso fino a giungere sull’ampia cresta che conduce sulla bellissima cima a m 2424 (libro di vetta). Estesissimo lo sguardo spazia dagli Spali di Toro alle Dolomiti del Centro Cadore, Antelao in primis, alla Cima dei Preti e a tutta la Sinistra Piave.
La discesa avviene per il medesimo itinerario di salita ma, riguadagnata forcella di Santa Maria, si può scendere molto più agevolmente in versante sud-est puntando verso il rosso bivacco Gervasutti. Per farlo è necessario calarsi per un largo canalone ghiaioso, meno ripido di quello del versante opposto, che poi diviene un pendio erboso al termine del quale vi è il bivacco. Giunti fin qui si riprende il sentiero segnavia 352 che sale fino ad aggirare per pendii di ghiaie fini le pendici delle Creste di Santa Maria per poi giungere sulla larga insellatura di forcella Spè a m 2049. Ora si ritorna in versante cadorino e si scende ad un bivio: andando a destra si riprende il sentiero fatto in precedenza, sempre marcato 352, che ci riporta direttamente al rifugio Padova, a sinistra invece per il segnavia 350 si può allargare alquanto l’escursione per far visita al rifugio Tita Barba e agli splendidi tabià che costellano gli alti pascoli di Vedorcia con meravigliosi panorami sugli Spalti di Toro. Infine ridiscesi al greto del torrente Talagona si risale il Collalto per poi ripidamente scendere finalmente al rifugio Padova.

Cartografia:  Editrice Tabacco fogli 016 o 021.
Bibliografia:  “Dolomiti e Prealpi di Sinistra Piave” di Ruggero Tremonti – Ed.Panorama – Trento 2004
                               “Dolomiti Orientali Vol.II” di A. e C. Berti, Ed. C.A.I.- T.CI. –  Milano 1982.

                                                                                     VAI ALLA FOTO GALLERY



Powered by Create your own unique website with customizable templates.