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TEAM S'CIOS

CIMA VALMENON
E L’ANELLO DI BRICA

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Vi sono luoghi che più di altri rimangono scolpiti nella nostra memoria e a volte…anche nel cuore! E il Parco delle Dolomiti Friulane offre innumerevoli di questi spazi, incantevoli e silenziosi, dove la vista di panorami ricchi di “wilderness” è una consuetudine. Senz’altro una delle escursioni più “classiche” per conoscere il Parco è il cosiddetto “anello di Brica” che noi abbiamo voluto allungare un po’ con una piccola deviazione alla Cima Valmenon che offre una vista da far emozionare anche i più “duri e puri”. Fu così che, in una splendida e tersa giornata dai magici colori autunnali, gli S’cios si incamminarono come sospesi in un’altra dimensione lungo questa fantastica avventura che difficilmente dimenticheranno…


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Pian Meluzzo 1163 m. – Cima Valmenon 2250 m. per casera Valmenon e il Camporòs
Punto di partenza:  Pian Merluzzo al termine della carrabile della Val Cimoliana
Dislivello:  1100 m.  circa
Tempo complessivo: ore 6:00 circa l’intero anello
Difficoltà: E – l’anello Val Meluzzo - Valmenon – Val di Brica 
EE – per la cima, più per l’asprezza dei luoghi e il dislivello che per  pericoli o difficoltà oggettive. Da non sottovalutare la ripida discesa in Val di Brica, per altro evitabile facendo ritorno a forcella Val di Brica per riprendere il sentiero segnavia 369.
Segnaletica:  Segnavia CAI 361 fino al Rifugio Casera Valmenon, poi 369 fin sotto forcella Val di Brica, poi tracce per la cima Valmenon. Si riprende poi il sentiero 369 fino al bivio con il segnavia 379 in Val di Brica per rientrare in Val Merluzzo con il sentiero 361.    
Cartografia:  Editrice Tabacco foglio 021 – scala 1:25.000.
                        

Relazione tecnica:
Risalita per rotabile la Val Cimoliana si giunge alle varie zone di sosta-parcheggio sottostanti il rifugio Pordenone: siamo sulla piana alluvionale denominata Pian Merluzzo (1163 m). Lasciata l’auto ci si incammina per una carrareccia pianeggiante che ad un certo punto lambisce Casera Meluzzo per poi oltrepassare l’incrocio con la Val Postegae. Si prosegue diritti seguendo il sentiero 361 che risale su greto la Val Meluzzo. Superato l’incrocio con la Val di Brica si prosegue verso sinistra dove sorge la restaurata Caseruta dei Pecoli che può offrire un riparo e nulla più. Ora il sentiero comincia a farsi più ripido e, oltrepassato il greto si fa strada tra il bosco ed alcune radure fino a giungere ai pascoli dove sorgere la bella Casera Valmenon, da pochi anni gestita come rifugio nei mesi estivi. Qui la vista si apre sui vicini Monfalconi, tra cui spiccano la Cima dei Pecoli e le Cime Urtisiel, mentre a nord lo sguardo si apre su un lariceto di rara bellezza. Si prosegue per il sentiero 369 che aggira verso sud est il Crodon di Brica passando alla base di alcuni conoidi ghiaiosi. Si sale fino a giungere nello splendido Camporos: un piccolo altipiano che un tempo era adibito a pascolo. Tutto intorno cime selvagge visitate di rado da curiosi e arditi alpinisti: le Cime del Lavinal, il Pic di Mea, il Lavinal di Palas, Cimacuta, e così via…
Si punta ora verso forcella Val di Brica (o Fantolina), riconoscibile perché alla sua destra sorge una specola rocciosa accompagnata da uno strano torrione tortile (la “fantulina” appunto).
Giunti in forcella si scende in Val di Brica. Chi volesse invece salire a Cima Valmenon non deve far altro che abbandonare il sentiero poco sotto la forcella e prendere una traccia che si distacca a sinistra, arrivando sotto le rocce di quella che potrebbe essere l’anticima, le quali vanno aggirate verso destra fino a guadagnare una forcelletta di cresta dalla quale si percorre il filo su terreno erboso fino alla panoramica vetta (2250 m). La vista spazia dalle Carniche alle Giulie, dalle Dolomiti Pesarine a quelle di Sesto, dai Monfalconi-Spalti di Toro a gran parte del gruppo del Pramaggiore in un dedalo di guglie e arditi pinnacoli.
Ritornati sui propri passi si può ridiscendere percorrendo la traccia appena percorsa sino a ritornare a forcella Brica oppure, in alternativa, dalla forcelletta di cresta puntare verso sud per ripidi verdi (da evitare in caso di erba bagnata!) fino a ricongiungersi con il sentiero 369 in alta Val di Brica il quale giunto ad un bivio proprio sotto il Mus di Brica (altra croda corredata da “pinnacolo dolomitico”) conviene abbandonare per prendere il segnavia 379 che divalla lungo la Val di Brica passando per un altro bivacco: il Cason Val di Brica. Il sentiero si inoltra poi nel bosco di larici fino a ricongiungersi nei pressi del Cason dei Pecoli con il sentiero 361 fatto all’andata. Ora si ripercorre a ritroso il percorso fatto al mattino fino a tornare al Pian Merluzzo. 

                                
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