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TEAM S'CIOS

IL MONTE BORGA’
E I CARETTERISTICI LIBRI DE SAN DANIEL

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I monti Borgà e Toc si presentano come due guardiani silenziosi sopra la tristemente nota diga del Vajont. Nonostante l’immane frana e la devastazione che ne è seguita, la natura all’intorno ci regala delle straordinarie bellezze: dalle splendide fioriture alle caratteristiche conformazioni geologiche costituite dai cosiddetti “Libri de San Daniel”. I piani del monte Sterpezza, già visibili dalla strada regionale di Longarone, hanno sempre attratto la nostra curiosità e desiderio di salirli, fino a raggiungere la cima del monte Borgà. Approfittando delle previsioni meteo favorevoli, dopo una lunga primavera piovosa, abbiamo deciso di raggiungere queste panoramicissime cime, che appartengono alla catena di monti che si affaccia sulla valle del fiume Piave, e fanno parte comunque del gruppo del Duranno – Cima Preti.

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Casso (PN) 967m – Monte Borgà 2228m per forcella Piave e Monte Sterpezza

Punto di partenza: Casso per sentiero 393
Dislivello: 1400 m  circa
Tempo complessivo: ore  7:30 circa
Difficoltà:
EE
Segnaletica:
sentiero con segnavia CAI  n.393 in salita e 381 in discesa

Relazione tecnica
Arrivati a Longarone, si prende la strada regionale in direzione di Erto e Pordenone, si oltrepassa la palestra di roccia e dopo circa 800 mt si svolta per il paese di Casso. Parcheggiata l’automobile di fronte al bar in centro, si prosegue a piedi seguendo la direzione per il Monte Borgà, indicata da un cartello.           
Inizialmente il sentiero 393 passa tra due muri a secco, fino a svoltare a sinistra; da qui si prosegue lungo il Pian del Car, all’interno di una radura mista che diventa un bel bosco di faggi.
Con dolce pendio si sbuca su un ghiaione affacciato sulla valle del Piave. Arrivati ad una svolta a destra il sentiero, molto ripido, si restringe fino a diventare una cengia inclinata. Prima di iniziare a risalire la cengia è consigliabile visitare una galleria che si snoda per circa una trentina di metri, sbucando su un precipizio affacciato sulla valle del Piave (portarsi una torcia elettrica). Ritornati sul sentiero e risalita la cengia, si raggiunge l’ampio Pra de Salta da cui si gode una bellissima visuale, esattamente lungo il coronamento della diga del Vajont. Ora il percorso, segnalato da paletti di legno, raggiunge le pendici del monte Salta per prati inclinati fino alla forcella che guarda sulla valle del Piave (forcella Piave appunto). Da qui il sentiero scende di qualche decina di metri, lungo un ghiaione, per aggirare a destra uno sperone di roccia e successivamente si risale per un sentiero erboso fino ad arrivare sulla cresta dell’anticima del monte Sterpezza, dove troviamo i famosi Libri di San Daniele. Da qui, fino alla vicina cima del monte Sterpezza, è consigliato ammirare più volte la valle del Piave. Dal monte Sterpezza si arriva alla cima del monte Borgà, lungo un evidente sentiero/traccia che dolcemente discende per una piccola forcella per poi risalire gli ultimi metri fino in vetta! Il Borgà offre un panorama favoloso: verso Nord la cresta, a tratti interrotta, prosegue  con le cime del monte Buscada, della Palazza, del monte Zita, spostato a Nord Est troneggia il Duranno; ad Est la Vacalizza, le cime Zentenere (o Centenere) ed il Lodina; a Sud Est il monte Cornetto ed il monte Zerten (o Certen); a Sud il Col Nudo, la Val Mesath, la croda Bianca, la Cima di Camp ed il monte Toc.
Dopo una bella pausa rilassante sulla cima del Borgà, si ritorna verso la cima del monte Sterpezza; arrivati alla piccola forcella, si svolta decisamente verso Sud e dopo circa una ventina di metri si scorge il primo segno del sentiero 381. Lo si discende per ghiaioni, passando per i ruderi della Casera Borgà; poi, con tratti decisamente ripidi, si entra nel bosco fino ad arrivare all’incrocio con il Trui dal Sciarbon (l’antico “sentiero del carbone”) che ci riporterà quasi in quota al bel paesino di Casso.


Cartografia : Editrice Tabacco foglio 021 

                                                                     
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