MONTE PRAMAGGIORE
Al cuore delle Dolomiti Friulane

L’avevamo adocchiato da tempo, il Pramaggiore, osservato da ogni parte: da ogni vetta dell’amato Alpago salita assieme (centelliniamo le poche rimasteci) avevamo ammirato la sua mole solenne nel cielo di Nord-est; dalla cresta affilata del Raut, avevamo giocato ad indovinarne le naturali vie di risalita; intirizziti, avevamo scrutato i suoi nudi contrafforti orientali vagando nel gelo autunnale della Val Settimana.
Sì, concludemmo che era la più bella tra le belle cime dell’omonimo Gruppo, che è a sua volta il vero cuore incontaminato e selvaggio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Dalla sua sommità, protesa verso le Cime Postegae, sapevamo dipartirsi dorsali formanti sottogruppi montuosi di rara bellezza: il Nodo Vacalizza-Turlon a meridione, la dorsale Sion-Cimacuta ed i rami di Brica a settentrione. Cime, per lo più brulle, ma anche isole di fitti mughi, sempre scoscese e sovente strapiombanti, sovrastanti vallate nere d’abeti e verdi di pascoli dove camosci e stambecchi sono liberi di scorazzare per decine di ettari senza incontrare la benché minima traccia dell’uomo.
Ci siamo saliti, infine, sul Pramaggiore, in una solare mattina d’autunno, preceduti dai gridi di marmotte e accompagnati dall’ombra dell’aquila. Ci siamo avviati all’alba, dopo una quieta serata passata al Rifugio Flaiban Pacherini (il più piccolo delle Dolomiti), spesa in racconti di fantastiche vie e di arrampicatori eccentrici sulle ardite guglie circostanti.
Sì, concludemmo che era la più bella tra le belle cime dell’omonimo Gruppo, che è a sua volta il vero cuore incontaminato e selvaggio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Dalla sua sommità, protesa verso le Cime Postegae, sapevamo dipartirsi dorsali formanti sottogruppi montuosi di rara bellezza: il Nodo Vacalizza-Turlon a meridione, la dorsale Sion-Cimacuta ed i rami di Brica a settentrione. Cime, per lo più brulle, ma anche isole di fitti mughi, sempre scoscese e sovente strapiombanti, sovrastanti vallate nere d’abeti e verdi di pascoli dove camosci e stambecchi sono liberi di scorazzare per decine di ettari senza incontrare la benché minima traccia dell’uomo.
Ci siamo saliti, infine, sul Pramaggiore, in una solare mattina d’autunno, preceduti dai gridi di marmotte e accompagnati dall’ombra dell’aquila. Ci siamo avviati all’alba, dopo una quieta serata passata al Rifugio Flaiban Pacherini (il più piccolo delle Dolomiti), spesa in racconti di fantastiche vie e di arrampicatori eccentrici sulle ardite guglie circostanti.
RIF. FLAIBAN-PACHERINI 1587 m – MONTE PRAMAGGIORE 2478 m
Per il Passo di Suola, Forc. La Sidon, Forc.Pramaggiore e cresta Est
Discesa lungo la Val di Guerra, il Passo del Mus e Forc.Fantulina Alta
Punto di partenza: Rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) in Val di Suola
Dislivello: 1270 m circa
Tempo complessivo: 7 ore circa
Difficoltà: EE con passi di I e tracce segnalate. Ascensione lunga e faticosa per escursionisti esperti che richiede attenzione nel superamento di Forcella La Sidon (cavi metallici) e nella risalita del fianco Est del monte (roccette e sfasciumi).
Segnaletica: sentiero con segnavia CAI 363 fino a Passo di Suola, poi 363a per Forc. La Sidon, 366 per Forc.Pramaggiore poi bolli rossi. In discesa segnavia CAI 366 – 362 – 369 - 362.
Relazione tecnica:
Il piccolo rifugio Flaiban – Pacherini, di proprietà della sezione CAI XXX Ottobre di Trieste, è comodamente raggiungibile da Andrazza (885 m), frazione di Forni di Sopra, per mulattiera con segnavia CAI 362 in due ore scarse; qui conviene arrivarvi la sera prima e pernottare (meglio prenotare in quanto dispone solo di una dozzina di posti letto), cosicché l’ascensione la si può effettuare di primo mattino già da una quota elevata.
Partiti dal rifugio, ci si inerpica per il sentiero con segnavia 363 con il quale si raggiunge in circa un’ora il Passo di Suola a m.1994. Salendo al Passo si può ammirare alla nostra destra uno splendido panorama sulla dorsale del Sion: una cresta tormentata da guglie e picchi dolomitici che termina con lo splendido Torrione Comici sulle cui pareti sale l’ardita ferrata Cassiopea. Dal Passo ci si dirige verso un ripido canalone ghiaioso e roccioso (segn.363a) e seguendo le attrezzature del “Sentiero attrezzato Barini” ci si porta, non senza difficoltà alla Forc. La Sidon a m.2300 dalla quale si intravede la cima principale del Monte Pramaggiore.
Scesi per qualche metro nel Cadin dell’Inferno con segnavia 366, si sale in pochi minuti a Forc.Pramaggiore a m.2295 dalla quale si intravede il versante sud del Monte che sprofonda in Val Settimana. Ora dalla Forcella si prosegue per tracce di sentiero su ghiaie, prima a destra e poi a sinistra della cresta, poco prima della vetta è necessario superare un breve e facile salto roccioso. Arrivati in cima la vista spazia a 360° su tutte le Dolomiti Friulane e oltre fino al Cadore e con visibilità buona può accadere di vedere fino agli Alti Tauri con il Grossglokner perennemente imbiancato. Dopo le foto di rito conviene tornare sui propri passi e ridiscendere a Forc.Pramaggiore per poi imboccare con segnavia 366 la Val dell’Inferno, che poi tanto infernale non ci è sembrata, fino al bivio con la Val di Guerra (1791 m.- segn.362) che si imbocca racchiusa tra il ramo di Brica e la dorsale del Sion. Detta valle la si risale tutta fino al suo culmine: il Passo del Mus m.2063 posto proprio alla base del Torrione Comici. Da qui si potrebbe anche scendere direttamente al Rifugio Flaiban-Pacherini ma il sentiero è disagevole ed è preferibile percorre qualche metro in quota e raggiungere la Forc.Fantulina Alta a m.2107 dalla quale si scende comodamente in mezz’ora al Rifugio, e da qui in circa un’ora si divalla in Val di Suola fino alla frazione di Andrazza da dove siamo partiti.
Cartografia: Editrice Tabacco foglio 021
Bibliografia: “Dolomiti Orientali Vol.II” di A. e C. Berti, Ed. C.A.I.- T.CI. – Milano 1982.
“Dolomiti di Sinistra Piave e Prealpi Carniche” di S.Fradeloni, Edizioni Dolomiti – Maniago 1988.
“Dolomiti. Il grande libro delle vie normali” di G.Buscaini e S.Metzeltin, Ed.Zanichelli – Bologna 1995.
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Per il Passo di Suola, Forc. La Sidon, Forc.Pramaggiore e cresta Est
Discesa lungo la Val di Guerra, il Passo del Mus e Forc.Fantulina Alta
Punto di partenza: Rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) in Val di Suola
Dislivello: 1270 m circa
Tempo complessivo: 7 ore circa
Difficoltà: EE con passi di I e tracce segnalate. Ascensione lunga e faticosa per escursionisti esperti che richiede attenzione nel superamento di Forcella La Sidon (cavi metallici) e nella risalita del fianco Est del monte (roccette e sfasciumi).
Segnaletica: sentiero con segnavia CAI 363 fino a Passo di Suola, poi 363a per Forc. La Sidon, 366 per Forc.Pramaggiore poi bolli rossi. In discesa segnavia CAI 366 – 362 – 369 - 362.
Relazione tecnica:
Il piccolo rifugio Flaiban – Pacherini, di proprietà della sezione CAI XXX Ottobre di Trieste, è comodamente raggiungibile da Andrazza (885 m), frazione di Forni di Sopra, per mulattiera con segnavia CAI 362 in due ore scarse; qui conviene arrivarvi la sera prima e pernottare (meglio prenotare in quanto dispone solo di una dozzina di posti letto), cosicché l’ascensione la si può effettuare di primo mattino già da una quota elevata.
Partiti dal rifugio, ci si inerpica per il sentiero con segnavia 363 con il quale si raggiunge in circa un’ora il Passo di Suola a m.1994. Salendo al Passo si può ammirare alla nostra destra uno splendido panorama sulla dorsale del Sion: una cresta tormentata da guglie e picchi dolomitici che termina con lo splendido Torrione Comici sulle cui pareti sale l’ardita ferrata Cassiopea. Dal Passo ci si dirige verso un ripido canalone ghiaioso e roccioso (segn.363a) e seguendo le attrezzature del “Sentiero attrezzato Barini” ci si porta, non senza difficoltà alla Forc. La Sidon a m.2300 dalla quale si intravede la cima principale del Monte Pramaggiore.
Scesi per qualche metro nel Cadin dell’Inferno con segnavia 366, si sale in pochi minuti a Forc.Pramaggiore a m.2295 dalla quale si intravede il versante sud del Monte che sprofonda in Val Settimana. Ora dalla Forcella si prosegue per tracce di sentiero su ghiaie, prima a destra e poi a sinistra della cresta, poco prima della vetta è necessario superare un breve e facile salto roccioso. Arrivati in cima la vista spazia a 360° su tutte le Dolomiti Friulane e oltre fino al Cadore e con visibilità buona può accadere di vedere fino agli Alti Tauri con il Grossglokner perennemente imbiancato. Dopo le foto di rito conviene tornare sui propri passi e ridiscendere a Forc.Pramaggiore per poi imboccare con segnavia 366 la Val dell’Inferno, che poi tanto infernale non ci è sembrata, fino al bivio con la Val di Guerra (1791 m.- segn.362) che si imbocca racchiusa tra il ramo di Brica e la dorsale del Sion. Detta valle la si risale tutta fino al suo culmine: il Passo del Mus m.2063 posto proprio alla base del Torrione Comici. Da qui si potrebbe anche scendere direttamente al Rifugio Flaiban-Pacherini ma il sentiero è disagevole ed è preferibile percorre qualche metro in quota e raggiungere la Forc.Fantulina Alta a m.2107 dalla quale si scende comodamente in mezz’ora al Rifugio, e da qui in circa un’ora si divalla in Val di Suola fino alla frazione di Andrazza da dove siamo partiti.
Cartografia: Editrice Tabacco foglio 021
Bibliografia: “Dolomiti Orientali Vol.II” di A. e C. Berti, Ed. C.A.I.- T.CI. – Milano 1982.
“Dolomiti di Sinistra Piave e Prealpi Carniche” di S.Fradeloni, Edizioni Dolomiti – Maniago 1988.
“Dolomiti. Il grande libro delle vie normali” di G.Buscaini e S.Metzeltin, Ed.Zanichelli – Bologna 1995.
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