SUL MONTE RAUT

Chi nelle sere d’inverno si ritrova a percorre con la fantasia gli infiniti sentieri di cui brulicano le carte escursionistiche, forse è rimasto come noi affascinato dai misteriosi ed improbabili toponimi delle montagne friulane. E forse ha indugiato fantasticando sui Clap del Paredach, Salincheit, Colciavas, Jòuf, Zucul de Zan Modest, Resettùm, Ràut, sentendo quasi la “selvatichezza” di queste cime e vallate sperse alla sinistra orografica del Piave.
I monti Ràut e Resettùm sono le due cime maggiori dell’omonimo gruppo situato nell’area sud-est del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Il Ràut-Resettùm è infatti costituito da un’unica catena montuosa che si estende longitudinalmente a nord della val Cellina ed è ben visibile da tutta la pianura friulana. E’ una vera e propria bastionata rocciosa a 2000 metri di altitudine, totalmente priva di rifugi e bivacchi fissi. Gli unici punti di appoggio all’interno della sua area sono costituiti dalle numerose casere, alcune delle quali ancora utilizzate per la monticazione estiva, altre invece si trovano in avanzato stato di abbandono, come nel caso della Casera di Pala Barzana, situata a quota 1119 m sulle pendici erbose del Ràut.
E’ un vero peccato che queste testimonianze di epoche ormai trascorse vadano in rovina tra l’indifferenza delle istituzioni. Noi ci auguriamo che in futuro alcune di queste opere possano esser date in gestione a gruppi di volontariato, come ad esempio il nostro CAI.
Vi ricordiamo infine che per giungere al punto di partenza di questa escursione si attraversa la ridente frazione di Andreis dove si trova, tra l’altro, il centro di recupero rapaci del Parco, vale la pena dunque effettuare una sosta, anche per ammirare le vecchie case dalle tipiche strutture architettoniche.
I monti Ràut e Resettùm sono le due cime maggiori dell’omonimo gruppo situato nell’area sud-est del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Il Ràut-Resettùm è infatti costituito da un’unica catena montuosa che si estende longitudinalmente a nord della val Cellina ed è ben visibile da tutta la pianura friulana. E’ una vera e propria bastionata rocciosa a 2000 metri di altitudine, totalmente priva di rifugi e bivacchi fissi. Gli unici punti di appoggio all’interno della sua area sono costituiti dalle numerose casere, alcune delle quali ancora utilizzate per la monticazione estiva, altre invece si trovano in avanzato stato di abbandono, come nel caso della Casera di Pala Barzana, situata a quota 1119 m sulle pendici erbose del Ràut.
E’ un vero peccato che queste testimonianze di epoche ormai trascorse vadano in rovina tra l’indifferenza delle istituzioni. Noi ci auguriamo che in futuro alcune di queste opere possano esser date in gestione a gruppi di volontariato, come ad esempio il nostro CAI.
Vi ricordiamo infine che per giungere al punto di partenza di questa escursione si attraversa la ridente frazione di Andreis dove si trova, tra l’altro, il centro di recupero rapaci del Parco, vale la pena dunque effettuare una sosta, anche per ammirare le vecchie case dalle tipiche strutture architettoniche.
FORCELLA DI PALA BARZANA 840 m – MONTE RAUT 2025 m
Per la Forcella Capra (via comune)
Punto di partenza: valico automobilistico di Forcella di Pala Barzana (m. 840)
Dislivello: 1185 m in salita e in discesa
Tempo complessivo: 5 ore circa
Difficoltà: itinerario per escursionisti esperti con un passaggio di I grado nel superamento di un tratto di cresta agevolato da un cavo metallico
Segnaletica: Sentiero con segnavia CAI 967 fino a Forcella Capra, poi tracce.
Relazione tecnica:
Dalla Forcella di Pala Barzana (840 m), attraversata la strada panoramica che collega Andreis a Poffabro e Frisanco, si sale verso N e, superata una breve fascia boscosa, si sale lungo la cresta spartiacque: a sinistra la valle del Torrente Alba ed a destra quella del Torrente Còlvera. Si attraversa quindi in quota un ampio circo ghiaioso raggiungendo un bel bosco; lo si risale prima verso sinistra e poi lungo una cresta e si raggiunge il pascolo e la Casera di Pala Barzana (1119 m) che si trova su di un ripiano alla base di un lariceto (bel panorama verso le Prealpi Carniche e Giulie). Dalla casera si segue il segnavia 967 che sale a monte del boschetto di larici e, diagonalmente verso destra per tracce di pascolo, si raggiunge il poco marcato canalone ghiaioso che scende lunghissimo dalla Forcella Capra segnando la direttrice della salita. Si prosegue per tracce, ora a destra ora a sinistra del canalone, fino a raggiungere le rocce verticali a sinistra del canalone che qui inizia ad internarsi fra le pareti. Ora si supera un facile salto roccioso e, piegando verso destra, si raggiunge una cresta secondaria dove si incontra il sentiero che sale da dal Pian delle Merie per il vallone alla base del Paradach. Si prosegue per buon sentiero che, risalendo prima una dorsale e poi a destra di un breve canalone, raggiunge la Forcella Capra (1824 m), fin qui ore 2.
Si segue ora la cresta altamente panoramica: a sinistra la Val Còlvera e la Val Alban, i Monti Jouf e Fara e la pianura friulana fino al Mare Adriatico; a destra la selvaggia Val Silisia oltre la quale si riconoscono le cime del tormentato gruppo delle Caserine – Cornagét.
Un gradino della cresta si evita traversando a destra della cresta stessa e, oltrepassata una fascia di pini mughi, si raggiunge un breve ripido pendio roccioso che si supera facilitati da un cavo metallico. Una lunga diagonale ancora a destra della cresta porta verso la grande croce sulla panoramicissima vetta (libro).
Cartografia: Editrice Tabacco foglio 028.
Bibliografia: “Dolomiti di Sinistra Piave e Prealpi Carniche” di S.Fradeloni, Edizioni Dolomiti – Maniago 1988.
“Dolomiti Orientali Vol.II” di A. e C. Berti Ed. C.A.I.- T.CI. – Milano 1982.
“Escursioni nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane” di U.Scortegagna e M.Zanetti, Ed.Cierre – Verona 2001.
VAI ALLA FOTO GALLERY
Per la Forcella Capra (via comune)
Punto di partenza: valico automobilistico di Forcella di Pala Barzana (m. 840)
Dislivello: 1185 m in salita e in discesa
Tempo complessivo: 5 ore circa
Difficoltà: itinerario per escursionisti esperti con un passaggio di I grado nel superamento di un tratto di cresta agevolato da un cavo metallico
Segnaletica: Sentiero con segnavia CAI 967 fino a Forcella Capra, poi tracce.
Relazione tecnica:
Dalla Forcella di Pala Barzana (840 m), attraversata la strada panoramica che collega Andreis a Poffabro e Frisanco, si sale verso N e, superata una breve fascia boscosa, si sale lungo la cresta spartiacque: a sinistra la valle del Torrente Alba ed a destra quella del Torrente Còlvera. Si attraversa quindi in quota un ampio circo ghiaioso raggiungendo un bel bosco; lo si risale prima verso sinistra e poi lungo una cresta e si raggiunge il pascolo e la Casera di Pala Barzana (1119 m) che si trova su di un ripiano alla base di un lariceto (bel panorama verso le Prealpi Carniche e Giulie). Dalla casera si segue il segnavia 967 che sale a monte del boschetto di larici e, diagonalmente verso destra per tracce di pascolo, si raggiunge il poco marcato canalone ghiaioso che scende lunghissimo dalla Forcella Capra segnando la direttrice della salita. Si prosegue per tracce, ora a destra ora a sinistra del canalone, fino a raggiungere le rocce verticali a sinistra del canalone che qui inizia ad internarsi fra le pareti. Ora si supera un facile salto roccioso e, piegando verso destra, si raggiunge una cresta secondaria dove si incontra il sentiero che sale da dal Pian delle Merie per il vallone alla base del Paradach. Si prosegue per buon sentiero che, risalendo prima una dorsale e poi a destra di un breve canalone, raggiunge la Forcella Capra (1824 m), fin qui ore 2.
Si segue ora la cresta altamente panoramica: a sinistra la Val Còlvera e la Val Alban, i Monti Jouf e Fara e la pianura friulana fino al Mare Adriatico; a destra la selvaggia Val Silisia oltre la quale si riconoscono le cime del tormentato gruppo delle Caserine – Cornagét.
Un gradino della cresta si evita traversando a destra della cresta stessa e, oltrepassata una fascia di pini mughi, si raggiunge un breve ripido pendio roccioso che si supera facilitati da un cavo metallico. Una lunga diagonale ancora a destra della cresta porta verso la grande croce sulla panoramicissima vetta (libro).
Cartografia: Editrice Tabacco foglio 028.
Bibliografia: “Dolomiti di Sinistra Piave e Prealpi Carniche” di S.Fradeloni, Edizioni Dolomiti – Maniago 1988.
“Dolomiti Orientali Vol.II” di A. e C. Berti Ed. C.A.I.- T.CI. – Milano 1982.
“Escursioni nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane” di U.Scortegagna e M.Zanetti, Ed.Cierre – Verona 2001.
VAI ALLA FOTO GALLERY