SUL MONTE RINALDO
tra lebili tracce di un passato bellico

Il gruppo montuoso del Rinaldo è quell’insieme di cime che si elevano a sud-ovest del Peralba, o meglio a nord della ridente conca di Sappada, dalla quale si può accedere con una buona rete di sentieri alla parte più orientale del gruppo dove si trovano incastonati gli incantevoli Laghi d’Olbe dominati dalla mole del Monte Righile e del Monte Lastroni.
Se la parte orientale di questo gruppo montuoso è frequentatissima di certo non si può dire altrettanto della parte più occidentale nella quale svetta la cima più elevata che dà il nome all’intero complesso: il Monte Rinaldo, la cui cima viene visitata di rado in quanto l’itinerario per raggiungerla risulta essere lungo e in ambiente isolato e selvaggio. Ma, se come al sottoscritto, anche a voi piacciono questo genere di cime il Rinaldo saprà senz’altro appagare la “voglia di wilderness” con l’impareggiabile panorama che offre la sua vetta. L’itinerario per raggiungerla si snoda dapprima lungo un sentiero segnato dal quale emerge, a ben guardare, l’opera dei soldati italiani durante la prima guerra mondiale. Difatti, mentre si risalgono a lunghe serpentine i costoni per entrare nella Valle delle Forcellette, si possono notare qua e là muretti a secco a sostegno del sentiero e nulla più. Nei pressi di Forcella Grande invece ci si trova immersi in un ambiente selvaggio di rara bellezza dove isole di pino mugo sorgono tra verdi prati misti a rocce di chiara dolomia. Da qui in poi la via si fa più impegnativa ma sempre ben segnata da bolli rossi e ometti. Gli ultimi 150 metri si inerpicano su roccette con facili passaggi di I grado a volte un po’ esposti. Ed infine la vetta con la consueta croce e i resti dell’osservatorio italiano della prima guerra. Da qui la vista spazia sull’imponente mole bianca del Perlaba, sulle creste di confine e sulle Alpi Carniche a oriente fino al Coglians e oltre …
Se la parte orientale di questo gruppo montuoso è frequentatissima di certo non si può dire altrettanto della parte più occidentale nella quale svetta la cima più elevata che dà il nome all’intero complesso: il Monte Rinaldo, la cui cima viene visitata di rado in quanto l’itinerario per raggiungerla risulta essere lungo e in ambiente isolato e selvaggio. Ma, se come al sottoscritto, anche a voi piacciono questo genere di cime il Rinaldo saprà senz’altro appagare la “voglia di wilderness” con l’impareggiabile panorama che offre la sua vetta. L’itinerario per raggiungerla si snoda dapprima lungo un sentiero segnato dal quale emerge, a ben guardare, l’opera dei soldati italiani durante la prima guerra mondiale. Difatti, mentre si risalgono a lunghe serpentine i costoni per entrare nella Valle delle Forcellette, si possono notare qua e là muretti a secco a sostegno del sentiero e nulla più. Nei pressi di Forcella Grande invece ci si trova immersi in un ambiente selvaggio di rara bellezza dove isole di pino mugo sorgono tra verdi prati misti a rocce di chiara dolomia. Da qui in poi la via si fa più impegnativa ma sempre ben segnata da bolli rossi e ometti. Gli ultimi 150 metri si inerpicano su roccette con facili passaggi di I grado a volte un po’ esposti. Ed infine la vetta con la consueta croce e i resti dell’osservatorio italiano della prima guerra. Da qui la vista spazia sull’imponente mole bianca del Perlaba, sulle creste di confine e sulle Alpi Carniche a oriente fino al Coglians e oltre …
Val Visdende (loc. Cima Canale) 1250 m. – MONTE RINALDO 2473 m.
Punto di partenza: Cima Canale (Val Visdende) Albergo “Alle Buone Arie” 1250 m.
Dislivello: 1223 m. circa
Tempo complessivo: 5:30 ore circa
Difficoltà: EE-Alp Itinerario in ambiente solitario e selvaggio, impegnativo nella parte superiore (ultimi 150 metri) con alcuni tratti di I grado anche esposto
Segnaletica: sentiero con segnavia CAI n.130 fino a forcella Grande, poi bolli rossi e ometti di sassi fino in vetta
Relazione tecnica:
Il sentiero con segnavia 130 inizia dietro al check-point per il pedaggio all’imbocco della Val Visdende. Dapprima si sviluppa su ripida strada sterrata per poi divenire sentiero che si inerpica sulla costa in un bel bosco misto un po’ abbandonato. Si rimonta poi la cresta che delimita in destra idrografica la Valle delle Forcellette fino ad entrare in un valloncello che ne costituisce la sua testata. Il sentiero a zig-zag ci porta fino a Forcella Grande 2222 m. Da qui si prosegue a destra della rocciosa cresta nord e per tracce di sentiero e facile arrampicata (I grado) sempre seguendo i numerosi bolli rossi si giunge in vetta al Monte Rinaldo a 2473 m. (croce e libro di vetta). Il ritorno avviene per il medesimo itinerario di salita.
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Punto di partenza: Cima Canale (Val Visdende) Albergo “Alle Buone Arie” 1250 m.
Dislivello: 1223 m. circa
Tempo complessivo: 5:30 ore circa
Difficoltà: EE-Alp Itinerario in ambiente solitario e selvaggio, impegnativo nella parte superiore (ultimi 150 metri) con alcuni tratti di I grado anche esposto
Segnaletica: sentiero con segnavia CAI n.130 fino a forcella Grande, poi bolli rossi e ometti di sassi fino in vetta
Relazione tecnica:
Il sentiero con segnavia 130 inizia dietro al check-point per il pedaggio all’imbocco della Val Visdende. Dapprima si sviluppa su ripida strada sterrata per poi divenire sentiero che si inerpica sulla costa in un bel bosco misto un po’ abbandonato. Si rimonta poi la cresta che delimita in destra idrografica la Valle delle Forcellette fino ad entrare in un valloncello che ne costituisce la sua testata. Il sentiero a zig-zag ci porta fino a Forcella Grande 2222 m. Da qui si prosegue a destra della rocciosa cresta nord e per tracce di sentiero e facile arrampicata (I grado) sempre seguendo i numerosi bolli rossi si giunge in vetta al Monte Rinaldo a 2473 m. (croce e libro di vetta). Il ritorno avviene per il medesimo itinerario di salita.
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