TUDAIO DI RAZZO
e la Busa del Tiarfin

Tra Veneto e Friuli, tra Cadore e Carnia, tra i bacini del Piave e del Tagliamento. Il gruppo del Tiarfin è l'ultimo rilievo delle Alpi Carniche che abbraccia, in parte, anche il Cadore ed è compreso fra l'altopiano di Razzo e il Passo della Mauria e fra la Forcella Losco e la Forcella di Tragonia. Il versante cadorino, che inizia dal Colròsolo m 2139 e scende al Piave attraverso le valli della Mauria e del Piova, è costituito da una serie di colli erbosi-boscosi di modesta quota. Il versante orientale, quello carnico, è invece prettamente roccioso ed è formato dal Crodon del Tiarfin m 2413, dal Monte Piova m 2316 e dal Tudaio di Razzo m.2277 (da non confondersi con il più celebre Monte Tudaio situato nel vicino gruppo dei Brentoni dove nei pressi della cima vi sono i ruderi di un forte). Il Tudaio di Razzo e il Crodon del Tiarfin formano due creste rocciose quasi parallele che vanno ad unirsi a sud est formando così un ampio circo molto allungato e pieno di sfasciumi: la cosidetta Busa del Tiarfin, un luogo incontaminato di solitaria asprezza (e di straordinaria bellezza). Inutile aggiungere che da queste parti non si incontra assolutamente nessuno!
L'itinerario qui proposto permette, ad un escursionista mediamente esperto, di attraversare l'intera “busa” da ovest ad est partendo dal valico di Cima Ciampigotto e passando per Casera Razzo. Chi volesse invece provare a calcare la panoramica cima del Tudaio di Razzo dovrà fare attenzione alla roccia (calcare dolomitico del Triassico Medio e Medio Superiore) molto friabile e a qualche passaggio alpinistico di I-II grado. Infine consiglio di leggere attentamente la relazione sotto riportata in quanto l'unica pubblicata, quella descritta nella guida Cai-Tci “Alpi Carniche 2”, risulta essere troppo succinta e povera di dettagli.
L'itinerario qui proposto permette, ad un escursionista mediamente esperto, di attraversare l'intera “busa” da ovest ad est partendo dal valico di Cima Ciampigotto e passando per Casera Razzo. Chi volesse invece provare a calcare la panoramica cima del Tudaio di Razzo dovrà fare attenzione alla roccia (calcare dolomitico del Triassico Medio e Medio Superiore) molto friabile e a qualche passaggio alpinistico di I-II grado. Infine consiglio di leggere attentamente la relazione sotto riportata in quanto l'unica pubblicata, quella descritta nella guida Cai-Tci “Alpi Carniche 2”, risulta essere troppo succinta e povera di dettagli.
Rifugio Ten. Fabbro 1783 m. – Busa del Tiarfin 2129 m. - Casera Razzo 1739 m.
Punto di partenza: Sella di Cima Ciampigotto – Rifugio Tenente Fabbro 1783 m.
Dislivello: 500 m. circa più alcuni saliscendi
Tempo complessivo: 4:00 ore circa
Difficoltà: E-EE Itinerario in ambiente solitario e selvaggio, impegnativo nella prima parte per la difficoltà nell'individuare il percorso
Segnaletica: sentiero privo di segnavia fino al centro della “Busa”, poi segnavia Cai 208 fino a Casera Razzo, infine rotabile fino al Rif. Tenente Fabbro
Relazione tecnica:
Dalla SS 52 in Val del Piave si prende la deviazione per Laggio di Cadore, si risale per 17 km tutta la SS 619 fino a oltrepassare la Sella di Ciampigotto, pochi metri oltre sorge il Rifugio Tenente Fabbro m 1783 (possibilità di parcheggio) da dove ha inizio l'escursione,
Dal rifugio, volgendosi verso sud-ovest, si risale la pista da sci che sta a destra, fino al suo termine. Di qui due possibilità: la prima prevede di seguire una labile traccia che porta in quota sul versante ovest del monte Tudaio di Razzo lungo dei ripidi versanti erbosi che però diventano insidiosi se bagnati; la seconda possibilità invece è quella di perdere un centinaio di metri di quota per raggiungere i sottostanti prati alla testata della Val Larga da cui è più agevole aggirare lo zoccolo del Tudaio di Razzo ed entrare nel largo canalone erboso-detritico che scende abbastanza ripidamente dalla forcella Piova m 2115. In entrambi i casi si deve raggiungere la larga insellatura tra il Monte Piova e il Tudaio di Razzo (forc. Piova – ore 1:15).
Dalla forcella si apre innanzi a noi la Busa del Tirafin in tutta la sua bellezza ambientale. Si deve ora seguire una traccia di sentiero non segnata che taglia in quota i vari conoidi di ghiaie che scendono dalle pendici del Tudaio di Razzo fino al centro della “busa” dove si incontra, finalmente, il sentiero segnato n.208 che sale da Casera Tartoi e da Forni di Sopra. Lo si segue verso est fino alla testata della conca valicando la cresta di sinistra per la Forcella Nord del Tirafin m 2255, uscendo così dalla “busa” per affacciarsi sul versante di Casera Razzo (ore 2:30). Da detta forcella si scende ripidamente verso nord fin sotto al Col Marende, si piega ora a sinistra per aggirare questo monte erboso fino a sbucare sui pascoli di Casera Razzo m 1739 (ore 3:30), da cui in mezz'ora circa per la rotabile si perviene al Rifugio Tenente Fabbro m.1783 (ore 4:00).
VARIANTE : Forcella Piova 2115 m. - Monte Tudaio di Razzo 2277 m. (via normale)
Punto di partenza: Forcella Piova 2115 m
Dislivello: 167 m
Tempo complessivo: 0:45 circa
Difficoltà: I grado e un tratto di II (camino di 8 metri circa), roccia pessima molto friabile, grande difficoltà nell'individuare il percorso
Segnaletica: nessuna, nemmeno un ometto, tranne il cumulo di pietre in vetta!
La cima principale del Tudaio di Razzo è posta a nord della Forcella Piova ed è quotata 2277 m ad essa si affianca la cima Est alta circa 2270 m (per errore dell'IGM erroneamente sulla carte è quotata 2285 m). Tra le due cime vie è una forcelletta di cresta raggiungibile abbastanza agevolmente risalendo il più largo conoide alla base delle pareti. Tuttavia da questa forcella si sale agevolmente (I grado) solo sulla cima Est, mentre è risultato alquanto ostico percorrere la frastagliata cresta che separa le due cime sia per la difficoltà di trovare la giusta via, sia per i numerosi sfasciumi e la pessima qualità della roccia. Tuttavia solo una volta giunto sulla cima principale dalla cima Est ho potuto capire, scendendo, quale era la via più logica e agevole che ora vado a descrivere.
Dalla Forcella Piova si risale uno dei primi conoidi di ghiaie che stanno sulla sinistra e che scendono direttamente dalla cima principale (vedi foto con schizzo). Lo si risale fino alla base delle rocce poi ci si tiene sulla sinistra e su per roccette (I grado) si guadagna una forcelletta di cresta non proprio evidente. Si sale verso sinistra fino ad un caminetto di circa 8-10 metri con un masso incastrato (di 30 cm circa) vicino alla base. Dopo averlo risalito (II grado) si giunge sul filo di cresta ed in breve per sfasciumi si raggiunge la vetta principale a 2277 m. Superbo il panorama sul gruppo dei Brentoni, sulle Terze e sulla Busa del Tiarfin.
Cartografia: Editrice Tabacco foglio 002
Bibliografia: “Alpi Carniche 2” di A. De Rovere e M. Di Gallo, Ed. C.A.I.- T.CI. – Milano 1995.
“Dolomiti e Prealpi di Sinistra Piave” di Ruggero Tremonti – Ed.Panorama – Trento 2004
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Punto di partenza: Sella di Cima Ciampigotto – Rifugio Tenente Fabbro 1783 m.
Dislivello: 500 m. circa più alcuni saliscendi
Tempo complessivo: 4:00 ore circa
Difficoltà: E-EE Itinerario in ambiente solitario e selvaggio, impegnativo nella prima parte per la difficoltà nell'individuare il percorso
Segnaletica: sentiero privo di segnavia fino al centro della “Busa”, poi segnavia Cai 208 fino a Casera Razzo, infine rotabile fino al Rif. Tenente Fabbro
Relazione tecnica:
Dalla SS 52 in Val del Piave si prende la deviazione per Laggio di Cadore, si risale per 17 km tutta la SS 619 fino a oltrepassare la Sella di Ciampigotto, pochi metri oltre sorge il Rifugio Tenente Fabbro m 1783 (possibilità di parcheggio) da dove ha inizio l'escursione,
Dal rifugio, volgendosi verso sud-ovest, si risale la pista da sci che sta a destra, fino al suo termine. Di qui due possibilità: la prima prevede di seguire una labile traccia che porta in quota sul versante ovest del monte Tudaio di Razzo lungo dei ripidi versanti erbosi che però diventano insidiosi se bagnati; la seconda possibilità invece è quella di perdere un centinaio di metri di quota per raggiungere i sottostanti prati alla testata della Val Larga da cui è più agevole aggirare lo zoccolo del Tudaio di Razzo ed entrare nel largo canalone erboso-detritico che scende abbastanza ripidamente dalla forcella Piova m 2115. In entrambi i casi si deve raggiungere la larga insellatura tra il Monte Piova e il Tudaio di Razzo (forc. Piova – ore 1:15).
Dalla forcella si apre innanzi a noi la Busa del Tirafin in tutta la sua bellezza ambientale. Si deve ora seguire una traccia di sentiero non segnata che taglia in quota i vari conoidi di ghiaie che scendono dalle pendici del Tudaio di Razzo fino al centro della “busa” dove si incontra, finalmente, il sentiero segnato n.208 che sale da Casera Tartoi e da Forni di Sopra. Lo si segue verso est fino alla testata della conca valicando la cresta di sinistra per la Forcella Nord del Tirafin m 2255, uscendo così dalla “busa” per affacciarsi sul versante di Casera Razzo (ore 2:30). Da detta forcella si scende ripidamente verso nord fin sotto al Col Marende, si piega ora a sinistra per aggirare questo monte erboso fino a sbucare sui pascoli di Casera Razzo m 1739 (ore 3:30), da cui in mezz'ora circa per la rotabile si perviene al Rifugio Tenente Fabbro m.1783 (ore 4:00).
VARIANTE : Forcella Piova 2115 m. - Monte Tudaio di Razzo 2277 m. (via normale)
Punto di partenza: Forcella Piova 2115 m
Dislivello: 167 m
Tempo complessivo: 0:45 circa
Difficoltà: I grado e un tratto di II (camino di 8 metri circa), roccia pessima molto friabile, grande difficoltà nell'individuare il percorso
Segnaletica: nessuna, nemmeno un ometto, tranne il cumulo di pietre in vetta!
La cima principale del Tudaio di Razzo è posta a nord della Forcella Piova ed è quotata 2277 m ad essa si affianca la cima Est alta circa 2270 m (per errore dell'IGM erroneamente sulla carte è quotata 2285 m). Tra le due cime vie è una forcelletta di cresta raggiungibile abbastanza agevolmente risalendo il più largo conoide alla base delle pareti. Tuttavia da questa forcella si sale agevolmente (I grado) solo sulla cima Est, mentre è risultato alquanto ostico percorrere la frastagliata cresta che separa le due cime sia per la difficoltà di trovare la giusta via, sia per i numerosi sfasciumi e la pessima qualità della roccia. Tuttavia solo una volta giunto sulla cima principale dalla cima Est ho potuto capire, scendendo, quale era la via più logica e agevole che ora vado a descrivere.
Dalla Forcella Piova si risale uno dei primi conoidi di ghiaie che stanno sulla sinistra e che scendono direttamente dalla cima principale (vedi foto con schizzo). Lo si risale fino alla base delle rocce poi ci si tiene sulla sinistra e su per roccette (I grado) si guadagna una forcelletta di cresta non proprio evidente. Si sale verso sinistra fino ad un caminetto di circa 8-10 metri con un masso incastrato (di 30 cm circa) vicino alla base. Dopo averlo risalito (II grado) si giunge sul filo di cresta ed in breve per sfasciumi si raggiunge la vetta principale a 2277 m. Superbo il panorama sul gruppo dei Brentoni, sulle Terze e sulla Busa del Tiarfin.
Cartografia: Editrice Tabacco foglio 002
Bibliografia: “Alpi Carniche 2” di A. De Rovere e M. Di Gallo, Ed. C.A.I.- T.CI. – Milano 1995.
“Dolomiti e Prealpi di Sinistra Piave” di Ruggero Tremonti – Ed.Panorama – Trento 2004
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