MONTI CLAPSAVON E BIVERA
Una bella traversata carnica

Il Monte Bivera è la cima più elevata delle Alpi Carniche meridionali e la principale vetta nei dintorni di Sàuris. Salirla non è affatto un’impresa impossibile ed è alla portata di ogni escursionista di medie capacità. Più interessante e panoramico risulta l’itinerario da noi proposto che comprende prima la salita del Monte Clapsavon (più basso di soli 12 metri) e poi, per l’esile cresta, la traversata fino in cima al Bivera, per poi ridiscendere da forcella Bivera fino a Casera Chiansaveit e quindi a Casera Razzo. Inutile dire che il panorama dalle due cime è mozzafiato: si va dalle vicine Dolomiti Friulane, alle Tre Cime di Lavaredo, dai Tauri fino al Golfo di Trieste. Unica raccomandazione è quella di prestare la massima attenzione nell’attraversamento del tratto di cresta tra il Clapsavon e forcella Bivera che risulta in alcuni tratti molto esile ed esposto.
Casera Razzo 1739 m - Monte Clapsavon 2462 m - Monte Bivera 2474 m per cresta
Punto di partenza: Casera Razzo a quota 1739 m.
Dislivello: 900 m circa l’intero anello
Tempo complessivo: ore 6:00 circa l’intero anello
Difficoltà: EE
Segnaletica: sentieri con segnavia CAI n.210 fino a forcella Chiansaveit, dalla forcella alla cima del Monte Clapsavon alcuni bolli rossi, poi per cresta N-E tracce e qualche ometto fino in vetta al M.te Bivera, ritorno a C.ra Chiansaveit per segnavia n.212 da forc. Bivera
Relazione tecnica:
Da Laggio di Cadore si sale per rotabile fino ad arrivare a casera Razzo (m 1739, ampio parcheggio). Imboccare la strada carrareccia che da qui si snoda in direzione della vicinissima sella di Razzo (m 1760), per poi proseguire in leggera discesa lasciando a sinistra la deviazione che raggiunge casera Mediana (m 1661), poco più in basso. Si prosegue ancora piacevolmente in moderato saliscendi fino ad arrivare a casera Chiansaveit (m 1698).
Dalla casera parte sulla destra, il sentiero CAI n.210 che inizia a risalire il pendio soprastante entrando in un rado bosco di larici. Usciti gradualmente dal limite della vegetazione arborea, si guadagna la cresta in corrispondenza della piccola insellatura di forcella Chiansaveit (m 2051, buon panorama), dominata dal sovrastante fianco ghiaioso occidentale del Clapsavon. Tralasciata la traccia che scende nell'opposto versante si prosegue a sinistra lungo il filo di cresta, poi lungo un ghiaione a tratti faticoso. Raggiunta una dorsale detritica la si risale fino all’ ampia e piatta vetta del monte Clapsavon (m 2462, bellisimo panorama sulle Dolomiti Friulane).
Seguendo qualche sporadico bollo blu si prosegue ora in moderata discesa lungo la larga dorsale orientale del monte. Più avanti la cresta si restringe non poco divenendo affilata e, a tratti, esposta. Si cala allora con attenzione per gradoni erbosi e qualche roccetta raggiungendo un intaglio della cresta. Sono solo pochi metri ma occorre fare attenzione a causa della notevole esposizione su entrambi i versanti. Per terreno più facile si scende infine alla forcella Bivera (m 2330).
Da qui rimontare sull'opposto versante per sfasciumi, inizialmente instabili e faticosi, seguendo radi segnavia e qualche ometto. Ancora su pietrame più grossolano e sfasciumi in breve si perviene alla piccola e stretta cima del monte Bivera (m 2474, vastissimo panorama).
Ritornati a forcella Bivera, calare a piccole svolte nel versante nord (segnavia CAI n.212) poi con breve traverso a sinistra portarsi alla sommitàdel vasto circo ghiaioso sottostante. Mirando alle segnalazioni, scendere nel ghiaione cercando i punti migliori dove il detrito è meno grossolano. Al termine di questo tratto comunque faticoso, traversare a destra sotto le rocce raggiungendo una forcellina erbosa. Il sentiero, ora più comodo, entra di nuovo nella fascia della vegetazione arborea perdendo rapidamente quota. Un ultimo traverso immerso tra larici e rododendri riporta alla casera Chiansaveit. Seguire ora l'itinerario percorso all'andata.
Cartografia: Editrice Tabacco foglio 002.
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Punto di partenza: Casera Razzo a quota 1739 m.
Dislivello: 900 m circa l’intero anello
Tempo complessivo: ore 6:00 circa l’intero anello
Difficoltà: EE
Segnaletica: sentieri con segnavia CAI n.210 fino a forcella Chiansaveit, dalla forcella alla cima del Monte Clapsavon alcuni bolli rossi, poi per cresta N-E tracce e qualche ometto fino in vetta al M.te Bivera, ritorno a C.ra Chiansaveit per segnavia n.212 da forc. Bivera
Relazione tecnica:
Da Laggio di Cadore si sale per rotabile fino ad arrivare a casera Razzo (m 1739, ampio parcheggio). Imboccare la strada carrareccia che da qui si snoda in direzione della vicinissima sella di Razzo (m 1760), per poi proseguire in leggera discesa lasciando a sinistra la deviazione che raggiunge casera Mediana (m 1661), poco più in basso. Si prosegue ancora piacevolmente in moderato saliscendi fino ad arrivare a casera Chiansaveit (m 1698).
Dalla casera parte sulla destra, il sentiero CAI n.210 che inizia a risalire il pendio soprastante entrando in un rado bosco di larici. Usciti gradualmente dal limite della vegetazione arborea, si guadagna la cresta in corrispondenza della piccola insellatura di forcella Chiansaveit (m 2051, buon panorama), dominata dal sovrastante fianco ghiaioso occidentale del Clapsavon. Tralasciata la traccia che scende nell'opposto versante si prosegue a sinistra lungo il filo di cresta, poi lungo un ghiaione a tratti faticoso. Raggiunta una dorsale detritica la si risale fino all’ ampia e piatta vetta del monte Clapsavon (m 2462, bellisimo panorama sulle Dolomiti Friulane).
Seguendo qualche sporadico bollo blu si prosegue ora in moderata discesa lungo la larga dorsale orientale del monte. Più avanti la cresta si restringe non poco divenendo affilata e, a tratti, esposta. Si cala allora con attenzione per gradoni erbosi e qualche roccetta raggiungendo un intaglio della cresta. Sono solo pochi metri ma occorre fare attenzione a causa della notevole esposizione su entrambi i versanti. Per terreno più facile si scende infine alla forcella Bivera (m 2330).
Da qui rimontare sull'opposto versante per sfasciumi, inizialmente instabili e faticosi, seguendo radi segnavia e qualche ometto. Ancora su pietrame più grossolano e sfasciumi in breve si perviene alla piccola e stretta cima del monte Bivera (m 2474, vastissimo panorama).
Ritornati a forcella Bivera, calare a piccole svolte nel versante nord (segnavia CAI n.212) poi con breve traverso a sinistra portarsi alla sommitàdel vasto circo ghiaioso sottostante. Mirando alle segnalazioni, scendere nel ghiaione cercando i punti migliori dove il detrito è meno grossolano. Al termine di questo tratto comunque faticoso, traversare a destra sotto le rocce raggiungendo una forcellina erbosa. Il sentiero, ora più comodo, entra di nuovo nella fascia della vegetazione arborea perdendo rapidamente quota. Un ultimo traverso immerso tra larici e rododendri riporta alla casera Chiansaveit. Seguire ora l'itinerario percorso all'andata.
Cartografia: Editrice Tabacco foglio 002.
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