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TEAM S'CIOS

PIZ DE MEZZODI' (O MONTE PIZZON)
Sulla vetta più alta dei Monti del Sole

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Selvaggi! Non si possono definire altrimenti i Monti del Sole, incastonati tra catene impenetrabili e raramente frequentati da alpinisti in cerca di solitudine e di rupi incontaminate. Montagne segnate per secoli dai viàz dei camosci: sentieri tra strapiombi e dirupi da capogiro che s’avventurano su esili cenge alte su abissi da far paura. Vette e valli con nomi da favola, che cambiano nome a seconda della vallata in cui ci si trova. E’ il caso questo del Piz de Mezzodì, la vetta più alta e massiccia del Gruppo, che viene anche chiamata Pizzon o Monte Imperina. Si tratta di un’escursione abbastanza difficile per escursionisti esperti e ben allenati che abbiano dimestichezza con i luoghi impervi ove a volte serve avere piede fermo e totale assenza di vertigini. Ma una volta raggiunta la cima, dinnanzi a questi luoghi, sensazioni di stupore e di gioia si impadroniranno di voi…

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FORCELLA FRANCHE 998 m – PIZ DE MEZZODI’ 2240 m
Per la cresta nord-nord est “de la mussaia” (via comune) 

Punto di partenza: valico automobilistico di Forcella Franche (m. 998)
Dislivello: 1242 m in salita e in discesa
Tempo complessivo: 6 ore
Difficoltà: itinerario per escursionisti esperti con alcuni passaggi di I grado. Che si svolge in ambiente selvaggio e poco frequentato con qualche difficoltà di orientamento nella parte finale.
Segnaletica: Sentiero con segnavia CAI 875 fino alla Cima Nord. Da qui traccia di sentiero e qualche ometto per la Cima Ovest, la più elevata.

Relazione tecnica:
Forcella Franche si raggiunge lasciando la statale agordina poco prima di Agordo e seguendo le indicazioni per Rivamonte Agordino, due chilometri oltre il quale si giunge al punto di partenza dell’escursione.
Imboccato il sentiero (segnavia CAI 875) verso S si sale ripidamente attraverso i mughi in direzione di una grande frana. Successivamente, salendo verso SE dapprima tra faggi e larici, poi di nuovo tra i mughi, si procede aggirando verso sinistra il costone che scende dalla Cima della Lasta e si entra così nella Val del Brent. Si risale il vallone tra i larici fino ad arrivare alla Busa del Contròn de Inte (1770 m), una conca solitaria e suggestiva che è stata modellata da un’antico ghiacciaio. Salendo si osservino sulla destra le pieghe generate nella roccia dall’orogenesi alpina. Usciti dalla conca ghiaiosa, si scavalca l’erbosa Forcella dei Camòrz proseguendo in quota fino ad entrare nella più piccola Busa del Contròn de Fora. Ora si punta verso un canalino molto ripido che incide il costone detto “de la mussaia” salito il quale (fare attenzione, I grado) si guadagna la cresta rocciosa che scende dalla Cima Nord ormai in vista. La si risale superando una facile interruzione fino a giungere all’enorme croce di vetta (q. 2217 m). Oltre la cresta in basso sulla sinistra si trova il famoso Bus delle Néole (q.1807), caratteristico camino di roccia naturale alto 190 m. dal cui foro sommatale escono le nubi sospinte dalle correnti ascensionali, che certo meriterebbe una deviazione. Tornando al nostro itinerario, raggiunta la Cima Nord, non ci resta che seguire la cresta in direzione SO tenendosi prevalentemente a sinistra del filo (qualche tratto di I grado su roccia friabile) fino alla vetta principale (Cima Ovest, m.2240), splendido panorama sui Feruch, sulle Dolomiti Bellunesi, sulla conca agordina e sulle grandi vette dolomitiche subito a nord.

Cartografia: Editrice Tabacco fogli 022 e 024.
Bibliografia: “Monti del Sole” di V. Dal Mas, Ed. Castaldi – Feltre 1991.
“Sentieri e viaz dei Monti del Sole” di F. Miotto e P. Sommavilla,Ed.Fondazione Berti e Fondazione Angelini - 1996.
“Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi: le cime più belle” di M.Minute e E. Damin, Ed.D.Zanetti – 1998.

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